#42 - Potresti avere più ossa di quante pensi
Sulle ossa sovrannumerarie e su come possono essere utili all'antropologo forense
Benvenut💀 al tuo Appuntamento con la morte, la newsletter che parla di morte dal punto di vista scientifico.
Durante l’ultimo Appuntamento del 2024 vi ho raccontato il caso di un omicida con il debito in chimica, mentre nel primo #giovedead del 2025 vi parlo di ossa sovrannumerarie e di come possono aiutare l’antropologo forense a identificare un corpo.
Buona lettura,
Sofia @lamedicinageniale
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Potresti avere più ossa di quante pensi
Sicuramente vi ricorderete che a scuola, al corso di biologia (o scienze della vita, scienze biologiche o come si chiamava dalle vostre parti e nella vostra epoca), vi hanno insegnato che il corpo umano ha 206 ossa. È uno di quei numeri che per qualche motivo restano marchiati a fuoco nel cervello per tutta la vita, come il valore del pi greco. Eppure, vi hanno mentito! O meglio, come molte cose che ci hanno raccontato da bambini (tipo che se ingerisci un chewing gum ti rimane nella pancia per 7 anni), anche questa è una mezza bugia.
Non è così raro, infatti, che ci sia qualche osso in più perché, nonostante cerchiamo da secoli di standardizzare l’anatomia del corpo umano, non siamo scatole di Lego e non abbiamo tutti lo stesso numero di pezzi fatti uguali.
Ma dove si trovano queste ossa in più? Perché si formano? Ma soprattutto… perché ne stiamo parlando in una newsletter che parla di scienza della morte?
Estensioni del set Lego Corpo umano
Le ossa in più rispetto alle 206 del modello umano base sono dette sovrannumerarie e possono essere presenti per diversi motivi.
I bambini nascono con molte più ossa dell’adulto, fino a raggiungere in alcuni casi i 300 pezzi. Si tratta di componenti diversi di uno stesso osso che con l’età si fondono e diventano l’osso finale, che dura per tutta la vita. Come vi avevo già raccontato in una precedente newsletter, infatti, le ossa pur essendo dure e apparentemente inerti sono degli organi a tutti gli effetti e anche loro, come il cervello o il cuore sono progettate per crescere e modificarsi durante le varie fasi di sviluppo del corpo umano.
Al termine dello sviluppo, il numero delle ossa raggiunge quota circa 206.
Nell’età adulta le ossa extra possono derivare da due processi principali: la mancata fusione ossea e l’ossificazione di strutture non ossee.
La mancata fusione di tutti i pezzi delle ossa non è così rara e può dipendere da vari fattori come la genetica (malattie genetiche, l’appartenenza a determinati gruppi etnici, ecc) o la pratica di particolari attività fisiche o professionali che sollecitano l’apparato muscolo scheletrico che, se svolte durante la fase dello sviluppo, possono alterarne la forma. Invece l’ossificazione di altri pezzi del corpo umano, in particolare parti di tendini, legamenti e cartilagini, avviene di norma con l’avanzare dell’età, in seguito a forti sollecitazioni e processi infiammatori delle articolazioni.
La cosa bella è che i medici anatomisti hanno dato dei nomi anche a queste ossa extra. Le estensioni del set lego Corpo umano base sono:
il set delle Ossa wormiane: le ossa sovrannumerarie del cranio che prendono il loro nome dall’anatomista danese che per primo le ha descritte nel Cinquecento: Ole Worm.
il set delle Ossa sesamoidi: sono ossa dalla forma simile a un seme di sesamo che si formano principalmente in prossimità di articolazioni complesse in cui ci sono molti tendini e legamenti che si intrecciano per esempio quelle della mano, del piede, del ginocchio, del gomito e della spalla.
Nella maggior parte dei casi la presenza di queste ossa sovrannumerarie non è sintomatica e quindi, a meno di esami radiografici effettuati per altri motivi, la maggior parte delle persone che è in possesso delle estensioni non lo viene mai a sapere nel corso della propria vita. Oppure lo scopre e se la tiene come curiosità per rompere il ghiaccio ai primi appuntamenti. Nonostante la loro “inutilità” durante la vita, però, possono risultare dei pezzi preziosi per l’antropologo forense che si presta a identificare uno scheletro di persona sconosciuta
Estensione Osso acromiale
Tra le piccole curiosità anatomiche che i manuali di scuola non descrivono c’è l’osso acromiale, un osso sovrannumerario della scapola. In alcune persone (tra l’1 e il 15%), il frammento di scapola che si articola con la clavicola non si fonde completamente al resto dell’acromion, cosa che di norma avviene durante lo sviluppo scheletrico tra i 18 e i 20 anni d’età.
Si crea quindi quest’osso, o addirittura più di uno (come nell’immagine sotto), che fa da ponte tra scapola e clavicola. Non pensate che rimanga fluttuante nella spalla: è connesso alle altre due ossa tramite cartilagine (in rosso).
L’estensione Osso acromiale spesso si osserva in individui che fanno attività che sollecitano molto la spalla, soprattutto durante l’età dello sviluppo. Come spiega l’antropologa forense Sue Black nel suo libro Scritto nelle ossa:
Se, in un corpo giovane, il deltoide [il muscolo che da la forma arrotondata alla spalla, NdR] sottopone ripetutamente il processo acromiale a uno sforzo eccessivo, l’acromion potrebbe non fondersi con il resto della scapola alla fine della pubertà e rimanere un osso separato: l’osso acromiale. Si tratta perlopiù di movimenti associati a vari sport come il canottaggio, il sollevamento pesi e la ginnastica.
Un altro sport che può causare la formazione dell’osso acromiale è il tiro con l’arco. Oggi non è così frequente ma nelle epoche passate gli arcieri professionisti erano all’ordine del giorno e quindi non è insolito trovare quest’osso nei siti archeologici, come quello subacqueo della Mary Rose.
Il set Lego Arciere inglese del Cinquecento
In un sera d’estate del 1545, nel Solent, il canale che separa la costa meridionale dell’Inghilterra dall’Isola di Wight, avvenne un tragico affondamento: quello della Mary Rose, una grande nave da guerra del periodo di re Enrico VIII d’Inghilterra.
Per diversi secoli si persero le tracce della nave affondata ma nel 1836 venne riscoperta dopo che la rete di un pescatore si impigliò sul relitto. Nel 1840 si persero nuovamente le tracce del relitto fino agli anni Sessanta del Novecento quando, grazie alle moderne tecnologie, la nave fu definitivamente geolocalizzata e l’area archeologica sottomarina circoscritta.
Nel 1982 il relitto della Mary Rose fu finalmente recuperato e con lui anche le ossa di 180 membri dell’equipaggio (secondo i documenti storici avrebbero dovuto essere 415).
Lo studio delle ossa, affidato alla famosa antropologa Ann Stirland, rivelò un’incidenza molto alta di ossa acromiali, presenti nel 12% delle scapole recuperate, per la maggior parte monolaterali, sul lato sinistro.
Questi indizi, aggiunti al fatto che gli scheletri fossero tutti di maschi e che nella nave era presente un arsenale di oltre 300 archi e migliaia di frecce, hanno portato alla conclusione che sulla nave erano presente un massiccio contingente di set Arciere inglese del Cinquecento.
Può non sembrare una grande scoperta ma quanto è figo poter capire la professione che svolgeva una persona morta 500 fa analizzando solo un piccolo frammento del suo scheletro??
Chissà come indentificheranno noi Homo sedutus tra 500 anni…
- La newsletter continua dopo la bibliografia -
Bibliografia
You T, Frostick S, et al. Os Acromiale: Reviews and Current Perspectives. Orthop Surg. (2019);11(5):738-744. doi:10.1111/os.12518
Scritto nelle ossa - Sue Black. Castelvecchi (2023)
The Social History of English Seamen - Cheryl Fury. Boydell Press (2011) - Capitolo The Men of The Mary Rose - Ann Stirland.
Interessanti da morire
👉🏻 3 COSE CHE HO VISTO, LETTO, FATTO, ASCOLTATO
🎧 UN PODCAST. Olimpia Peroni, giornalista e content creator per Fanpage, in Ultrastorie racconta 10 grandi tragedie della storia recente (non solo del nostro paese) che in qualche modo hanno cambiato il corso della storia o hanno fatto la differenza in termini legislativi e politici. Il disastro di Seveso, il disastro aereo di Tenerife, il crollo del Rana Plaza sono solo alcuni degli episodi. Sarebbe interessante approfondire qualcuno di questi eventi dal punto di vista medico-scientifico, vi interesserebbe?
📚 UN LIBRO. Non annuncio ancora niente perché sono in alto mare ma sappiate che prossimamente in questa rubrica vedrete parecchi libri che parlano di mummie e resti umani. Il primo è Ötzi, Tutankhamon, Evita Perón. Cosa ci rivelano le mummie di Albert Zink, direttore dell'Istituto per lo studio delle mummie dell'EURAC di Bolzano, dove è conservato Otzi, la mummia più antica d’Europa. Fa parte della collana Farsi un’idea della casa editrice il Mulino; adoro questi libri perché servono veramente a farsi un’idea generale su argomento e su come approfondirlo.
🥧 UNA RICETTA. Ormai sono tornata dalla Romania da diversi mesi ma con il pensiero ci ritorno continuamente. Ora ho scoperto che i rumeni, e più in generale i cristiani ortodossi, cucinano una torta a base di grano da consumare tradizionalmente dopo i funerali (viene benedetta durante la funzione) e all’anniversario della morte del defunto. Si chiama Koliva e nel video qui sotto potete scoprire la storia, la simbologia e la ricetta di questo dolce funebre.
Che mi prenda un colpo
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I danni causati alla salute dagli incendi in California non sono solo diretti.
La Slovenia non sa dove seppellire migliaia di corpi esumati dalle fosse comuni. Sono i resti dei collaborazionisti nazisti uccisi dai partigiani durante la Seconda Guerra Mondiale.
La tomba di Virgilio, situata nel suggestivo Parco Vergiliano dove c’è anche la tomba di Giacomo Leopardi, sarà di nuovo accessibile al pubblico da fine marzo 2025.
Secondo il Lancet, una delle riviste medico-scientifiche più autorevoli, i morti a Gaza sarebbero il 40% in più rispetto a quanto dichiarato da Hamas.
In Francia si muore di più il 3 gennaio e le ipotesi sono le stesse che vi avevo raccontato in una vecchia newsletter. [Segnalato da Diana]
Morire dal ridere
PER CONCLUDERE L’APPUNTAMENTO CON UNA RISATA
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"perché ne stiamo parlando in una newsletter che parla di scienza della morte?"
Ciao Sofia, bentornata! 🙂 Io sono dell'idea che gli argomenti che ci appassionano e ci scegliamo siano sempre un veicolo per parlare d'altro. Soprattutto quando sono di interesse globale come la morte, nel tuo caso, o la pizza, nel mio. Personalmente, a me piace quando una newsletter va "fuori traccia" per farmi conoscere altri aspetti del mondo.
Tra l'altro, sono tornato anche io in Romania lo scorso ottobre, proprio per un evento di pizza. Chissà se eravamo nel paese nello stesso periodo. 😄
PS: la vignetta finale mi ha fatto spisciare! 😂