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Durante l’ultimo Appuntamento vi ho raccontato come l’inquinamento acustico possa essere dannoso per la salute tanto da causare oltre 12000 morti premature all’anno solo in Europa, mentre questo #giovedead vi racconto un caso di cronaca nera inglese con alcune particolarità interessanti.
Buona lettura,
Sofia @lamedicinageniale
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Un falso allarme di kebab umano
Nel mondo della cronaca nera ci sono casi che sfidano le capacità investigative e che, per i loro dettagli macabri, sembrano usciti da un film horror. Quello del femminicidio di Zainab Begum, una donna di 56 anni scomparsa e brutalmente uccisa dal genero, è uno di questi. Nonostante le ricerche, il suo corpo non è mai stato ritrovato, ma la storia dietro la sua scomparsa ha dei risvolti surreali. Dal tentativo del carnefice di depistare le indagini, fino all'allarme di un possibile kebab umano, questo caso ha lasciato non solo una famiglia devastata, ma anche una città intera sconvolta.
Aceto e soda caustica possono sciogliere un cadavere?
Dopo la scomparsa della donna, nel gennaio del 2004, è stato presto identificato il presunto colpevole: il genero Muhammed Arshad. A casa della donna, infatti, erano state trovate le impronte delle sue mani insanguinate e molte tracce di sangue della vittima in camera da letto, in bagno, sul pianerottolo e sulle scale. Dopo aver raccontato fantasiose ricostruzioni della storia, l’uomo fornisce la sua “veritiera” versione dei fatti che sembra presa da un tutorial YouTube del crimine fai-da-te: ha infatti dichiarato alla polizia che la suocera era morta accidentalmente sbattendo la testa sulla testiera del letto durante un litigio e che lui, colto dalla paura di essere accusato di omicidio, aveva poi, in brevissimo tempo, sciolto il corpo nella vasca da bagno utilizzando un mix di soda caustica e aceto. Suona abbastanza “chimico" da sembrare plausibile, no? Vi state immaginando la schiuma che frigge e pian piano si mangia il corpo, vero?
La soda caustica (idrossido di sodio), è effettivamente un agente chimico che può degradare la materia organica, per esempio i tappi di capelli e grassi (sebo, residui di cibo) che intasano gli scarichi dei lavelli. Tuttavia, per sciogliere un corpo umano intero, servirebbero grandi quantità di soda e soprattutto una lunga esposizione (molte ore se non addirittura giorni), idealmente a temperature elevate. Senza queste condizioni, la sola soda non è in grado di dissolvere un cadavere intero in un bagno domestico. L’aceto, poi, essendo un acido debole neutralizza in parte la soda caustica che è una sostanza basica forte. Si sarebbe formato acetato di sodio che sicuramente non è benefico ma, oltre a causare un’irritazione cutanea, non avrebbe potuto provocare la reazione descritta da Arshad.
Una volta colto in fallo sulla chimica, le autorità non ci hanno messo molto a capire che il corpo che stavano cercando aveva avuto un destino differente.
L’allarme kebab: l’incubo di carne umana nel cibo
Durante le indagini, la polizia ha fatto una scoperta raggelante: tracce di sangue appartenenti a Zainab sono state trovate all'interno di un negozio di kebab dove Arshad lavorava part-time. L'intera comunità si è subito allarmata, temendo il peggio: la carne della vittima poteva essere stata mescolata con il cibo venduto nel negozio?
Anche se l’idea di servire carne umana in un kebab potrebbe essere passata per la testa a qualche sadico serial killer, non è stato questo il caso. Le analisi condotte dalla polizia scientifica hanno smentito questa ipotesi, non trovando prove che il corpo della signora Begum fosse finito dello spuntino delle 5 del mattino di un gruppo di raver. Eppure, il sospetto ha seminato il panico nella cittadina inglese di Accrington, alimentato da articoli di giornali sensazionalisti che dipingevano scenari terrificanti.
Il macello e l’occultamento del corpo: un lavoro da professionista
Ma se Zainab non era stata sciolta e nemmeno trasformata in kebab, che fine aveva fatto il suo corpo? La risposta, purtroppo, è meno fantasiosa della prima. Arshad, oltre a fare il kebab, lavorava alla Holland’s Pies, una nota azienda alimentare nella quale era diventato un abile macellaio. Il giorno dell’omicidio della suocera aveva messo in atto le sue competenze per smembrare il corpo nella vasca da bagno, con l’aiuto del fratello. Insieme hanno poi portato i piccoli pezzi al negozio di kebab e da lì smistati in vari cestini della spazzatura della città, rendendo estremamente difficile il recupero delle spoglie.
La polizia, insieme a un gruppo di antropologi forensi capitanato da Sue Black, ha cercato di recuperare i resti della povera donna da discariche e cassonetti, ma nonostante le analisi su numerose ossa trovate in quei luoghi, nessuna apparteneva a Zainab e il corpo non è mai stato ritrovato.
Una delle sfide dell'antropologia forense: distinguere le ossa umane da quelle animali
Uno degli aspetti cruciali di questo caso è stato il lavoro degli antropologi forensi, chiamati a identificare le ossa ritrovate. Quando si parla di ossa piccole e frammentate, i resti umani possono essere confusi con quelli animali, soprattutto a occhi inesperti. Ma come fanno gli antropologi a distinguerle?
Il lavoro dell'antropologo forense si basa sull'analisi dettagliata della morfologia ossea: l'aspetto, la dimensione e la struttura delle ossa. Ad esempio, le ossa umane tendono ad avere una consistenza e una forma diversa rispetto a quelle animali, ma non sempre così diversa da essere distinta a occhio nudo. Come spiega l’antropologa forense Sue Black nel suo libro Scritto nelle ossa:
Poiché in anatomia la forma segue la funzione, se una parte del corpo svolge la stessa funzione sia in un animale sia in un altro, il suo aspetto può risultare molto simile in specie diverse e di dimensioni analoghe. Ciò è particolarmente vero per le coste degli esseri umani e dei maiali. Se pensate a quanto spesso le indagini della polizia coinvolgono una discarica e alle quantità di costolette vendute nei ristoranti e nelle rosticcerie, vi renderete conto della frequenza con qui viene richiesto agli antropologi forensi di distinguerle.
Le tecniche di imaging avanzato, come la tomografia computerizzata (ex TAC) o la radiografia, e la microscopia possono essere utili nel fornire ulteriori dettagli sulle differenze strutturali come lo spessore della corticale e il tipo di tessuto spugnoso all’interno delle ossa. Quando le ossa si trovano!
In questo caso, la sfida era ardua: non solo si trattava di cercare piccoli frammenti, ma era necessario analizzare centinaia di ossa sparse in diverse aree, sperando che almeno una potesse essere umana e riconducibile alla signora Begum. Ma, nonostante gli sforzi, nessun pezzo del suo corpo è mai stato trovato.
Un omicidio senza cadavere
Arshad è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio e il fratello Khan ha ricevuto una pena minore per occultamento del cadavere. Tuttavia, il caso non ha mai trovato una vera conclusione, lasciando la famiglia di Zainab senza un luogo dove piangere i suoi resti.
Questo rende chiaro come possa essere difficile risolvere casi in cui il corpo della vittima scompare nel nulla. Nonostante le competenze specifiche e la preparazione scientifica degli esperti, la verità può rimanere sepolta per sempre.
- La newsletter continua dopo la bibliografia -
Bibliografia
Mum-in-law body parts stored at takeaway. Lancashire Telegraph (2004)
Scritto nelle ossa. Storie nascoste in ciò che rimane - Sue Black. Castelvecchi (2024). Pag 149 e seguenti.
Antropologia e Odontologia Forense. Guida allo studio dei resti umani - Cattaneo, Grandi. Monduzzi Editoriale (2016). Cap. 6: Umano o non umano?
Interessanti da morire
👉🏻 3 COSE CHE HO VISTO, LETTO, FATTO, ASCOLTATO
🎧 UN PODCAST. Ultimamente si parla molto dell’eredità digitale: a chi rimarranno i nostri dati quando moriremo, e come potranno gestirli gli eredi? Digital Requiem è un podcast del Post che parte da un caso specifico - quello di un figlio che è morto lasciando uno smartphone inaccessibile in eredità al padre che vorrebbe scoprirne il contenuto - per riflettere sul tema della privacy post-mortem. Vi sentireste tranquilli a lasciare in eredità l’accesso completo al vostro computer e ai vostri profili social?
📚 UN LIBRO. Nonostante sia tornata dalla Romania ormai diversi mesi fa, con la testa sono ancora ferma là. Questa settimana ho finito di leggere il reportage Bucarest - Polvere e sangue scritto da un’autrice polacca trapiantata nella capitale rumena che, per mezzo delle interviste ad amici e conoscenti rumeni, ricostruisce la storia recente del Paese. Si trova in questa newsletter perché si parla molto di morte: le morti sotto il regime di Ceausescu, le morti dei dittatori rumeni, le morti causate dai terremoti e dai cani randagi, le tradizioni legate alla morte e al lutto. Se avete in programma un viaggio in Romania ve lo consiglio molto, ma anche se non ce l’avete! (NB: nonostante sia stato tradotto di recente in Italia, è del 2013 quindi alcune cose sono cambiate nel mentre).
🤳🏻 UN PROFILO INSTAGRAM. Condivido sempre volentieri nuovi profili Instagram interessanti e ben fatti con la speranza che chi li cura non si faccia prendere male dallo sproposito di ore che servono per creare contenuti curati e dalle difficoltà di emergere in quel social incancrenito. Oggi consiglio @la.sussurratrice.di.ossa, il profilo divulgativo di un’antropologa e paleopatologa. Vai Emy, siamo con te nella tua sfida contro Marko!!
Che mi prenda un colpo
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Gruppi di estrema destra stanno cercando di normalizzare il razzismo “scientifico”. Vi ricorda niente? (Qui l’inchiesta completa in inglese)
In Italia ci muoviamo meno di (quasi) tutti gli altri paesi europei e i risultati si vedono.
Google Maps ha colto in flagranza un uomo che caricava un cadavere nel bagagliaio dell’auto aiutando le autorità spagnole a risolvere un caso di scomparsa.
Si stanno cercando tutte le fosse comuni siriane che potrebbe contenere centinaia di migliaia di corpi di persone uccise durante la dittatura di Assad.
Esistono alternative al funerale religioso per le persone non credenti.
Morire dal ridere
PER CONCLUDERE L’APPUNTAMENTO CON UNA RISATA
Un bel regalo di Natale, no?
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Da brividi! Ma interessantissima. Immagino che negli articoli scandalistici dell'epoca ci fosse anche un sotteso razzismo nel ventilare l'ipotesi kebab...
Non conoscevo questa storia, terrificante