#40 - Un rumore mortale
Sui rischi per la salute del cuore causati dall'inquinamento acustico
Benvenut💀 al tuo Appuntamento con la morte, la newsletter che parla di morte dal punto di vista scientifico.
Durante l’ultimo Appuntamento vi ho raccontato la pratica alquanto bizzarra di rianimazione dei morti con i clisteri di tabacco, mentre questo #giovedead faccio finta di essere una persona seria parlando degli effetti dell’inquinamento acustico sulla salute (e se ne parlo in questa newsletter potete già capire quali sono).
Buona lettura,
Sofia @lamedicinageniale
La newsletter è gratuita ma se vuoi supportare il mio lavoro di divulgazione scientifica puoi offrirmi un cappuccino virtuale su Ko-fi , regalarmi un libro da questa infinita wishlist oppure attivare un abbonamento a pagamento.
Un rumore mortale
Qualche settimana fa sono stata in un viaggio intergenerazionale a Barcellona: mamma, nonna e bambina (sarei io). Una sorpresa organizzata per festeggiare l’ottantesimo compleanno di mia nonna che nell’ultimo anno ha frequentato un corso di spagnolo e voleva metterlo in pratica (sorvoliamo sulla questione Barcellona è in Spagna o in Catalogna, ok?).
Dopo essere atterrate, aver raggiunto l’alloggio, aver lasciato le valigie in stanza e aver provveduto a tutte le formalità, siamo uscite per una tranquilla passeggiata tra le vie centrali della città. Nonostante fossi meravigliata dalla splendida vista sui palazzi modernisti non ero completamente rilassata, provavo una strana sensazione di fastidio. Solo dopo diverse ore di camminata sono riuscita a mettere a fuoco l’origine di questa sensazione: il rumore.
Per riuscire a chiacchierare tranquillamente con le mie vecchie, il frastuono costante mi obbligava ad alzare la voce (difficile per me che normalmente parlo a un volume molto basso), a chiedere più volte di ripetere la frase e ad aumentare il livello di concentrazione per comprendere il senso del discorso.
Pensavo: “Ok, Sofia, non sei più abituata a vivere in una metropoli. Il paese in cui abiti ha meno di 2000 abitanti ed è in campagna è normale che Barcellona ti sembri oltremodo rumorosa.”
Una volta tornate dalla passeggiata, però, mi sono sdraiata a letto per riposare e leggere qualcosa sulla città. Ho aperto la rivista che mi ero portata da casa e ho scoperto che la mia sensazione era del tutto normale, non era dovuta (solo) al fatto che sono abituata a vivere in un luogo mediamente silenzioso.
Sul The Passenger – Barcellona (rivista interessantissima, ve la consiglio anche se non dovete visitare la città) un articolo dello scrittore spagnolo Gabi Martinez, su come l’urbanistica della città favorisca il traffico intenso, recitava:
Vivo […] nella città più rumorosa del mondo occidentale, la settima al mondo in una classifica capitanata da Canton (Cina), Nuova Delhi (India) e Il Cairo (Egitto).
A seconda della modalità di raccolta dati e della metodologia di ranking le classifiche cambiano un po’ ma Barcellona rimane sempre una delle città più rumorose d'Europa e del mondo.
Ma qual è il problema? Solo un po’ di rumore, no?
Un killer che non si vede (ma si sente benissimo)
Le conseguenze più note del rumore sono quelle sulla percezione del suono. Ormai chiunque sa che ascoltare frequentemente la musica ad alto volume con le cuffie o lavorare quotidianamente con strumenti rumorosi danneggia l’udito. Ma il rumore può causare molto più dei danni alle nostre orecchie: può anche ucciderci, colpendoci direttamente al cuore!
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che ogni anno, in Europa, circa 12.000 persone muoiano prematuramente a causa dell’esposizione prolungata a elevati livelli di rumore. Inoltre, il rumore sarebbe responsabile di 48.000 nuove diagnosi di malattie cardiovascolari (aterosclerosi, ipertensione arteriosa, infarto cardiaco, ictus, ecc).
Vivere in una città costantemente rumorosa non solo fa desiderare di scappare appena possibile in un’isola deserta ma colpisce anche il povero sistema cardiovascolare, già messo giornalmente alla prova dalla frenetica e stressante vita moderna.
Rumore fa rima con stress e cattivo umore
I danni al sistema cardiovascolare provocati dal rumore sono legati principalmente allo stress.
Avete presente quando siete a casa da soli, di notte, e sentite un rumore in cucina? Vi svegliate di scatto, rizzate le orecchie, il cuore inizia a battere all’impazzata e il cervello a pensare a mille soluzioni per riuscire a fuggire dal terribile magnete che si è staccato dal frigo schiantandosi a terra. Ecco, questa è una reazione da stress chiamata risposta di “lotta o fuga” innescata da un evento percepito come potenzialmente pericoloso, che ha lo scopo di preparare fisiologicamente il corpo a lottare o scappare da esso.
In sostanza, si attiva il sistema nervoso autonomo simpatico (quello che regola le funzioni vitali come il battito cardiaco) che agendo sul surrene (la ghiandola localizzata sopra al rene) aumenta il rilascio di cortisolo - l’ormone dello stress - e delle catecolamine come l’adrenalina. Di conseguenza, aumentano la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, il flusso di sangue ai muscoli, la glicemia (quindi più energia a disposizione) e si riducono tutte le funzioni non essenziali in un momento d’emergenza, come la digestione.
Questa è solitamente una reazione acuta, che si esaurisce nel momento in cui cessa il pericolo, ma può diventare cronica quando lo stimolo stressante è prolungato nel tempo, come nel caso del rumore continuo del traffico.
Il frastuono costante è subdolo perché anche se consciamente spesso non ci accorciamo della sua presenza (il nostro cervello sapendo che è stressante ce lo nasconde), continua a stressare il nostro corpo: quando siamo in ambiente rumoroso infatti siamo più irritabili e dormiamo peggio, di conseguenza siamo più portati ad avere abitudini scorrette come fumare, mangiare sregolatamente e ridurre l’esercizio fisico per lo sfinimento.
A lungo andare la risposta di “lotta o fuga” cronica, in combinazione con le abitudini scorrette, tenendo conto che chi è più esposto al rumore è anche chi è socio-economicamente più svantaggiato e quindi più esposto anche ad altri stressogeni, aumenta il rischio di avere una malattia cardiovascolare anche grave, come infarto e ictus.
Colpevoli di troppo rumore
Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sull’inquinamento acustico considerano accettabile per il rischio cardiovascolare un livello di rumore costante diurno non superiore ai 55 dB e notturno non superiore ai 45 dB (il livello di una conversazione è intorno ai 60 dB).
Secondo i dati dell’European Enviroment Agency (EEA), però, almeno il 20% delle persone che vivono in città subiscono giornalmente livelli rumore oltre la soglia e quindi potenzialmente dannosi per la salute umana. In alcune città, come Barcellona, si raggiungono addirittura percentuali che sfiorano il 50%.
Il principale colpevole del rumore urbano ed extraurbano è il traffico su strada (automobili, autobus, camion, moto, motorini, eccetera) che nelle città o nelle vicinanze di grandi arterie stradali può raggiungere anche livelli superiori a 60-70 dB. Eppure, essendo percepito come rumore di fondo è meno preso di mira dai reclami dei cittadini e dai regolamenti delle pubbliche amministrazioni rispetto agli schiamazzi dei ragazzi fuori dai bar o alle strimpellate serali dei vicini di casa.
Di gran lunga meno impattanti sulla conta generale dei decibel urbani sono il traffico aereo, ferroviario, il rumore industriale e quello delle turbine eoliche che tuttavia colpiscono in maniera più mirata, nelle aree circostanti alla fonte del rumore. Chi vive in queste aree è sottoposto a livelli che arrivano a oltrepassare i 70-80 dB, anche di notte.
Possiamo fare qualcosa?
Oltre a convincere i nostri vicini di casa che non è necessario suonare il clacson per comunicare frasi complesse come "mamma sono arrivato ma sono di fretta, mi passi al volo il tiramisù che hai preparato per me" (tratto da una storia vera, sigh) individualmente non abbiamo grande margine d’azione per proteggerci. Possiamo:
ridurre al minimo le fonti di rumore domestico, come quello degli elettrodomestici e del condizionatore, e utilizzare materiali fonoassorbenti,
usare tappi e cuffie isolanti quando ci troviamo in ambienti rumorosi (strada, metro, uffici open space, concerti, eccetera) e di notte,
spostare la camera da letto della stanza della casa meno esposta al traffico,
isolare acusticamente gli ambienti domestici con infissi adatti,
scegliere mezzi di trasporto meno rumorosi.
La cosa più importante che possiamo fare a livello collettivo, però, è pretendere politiche ambientali che riducano anche l’inquinamento acustico non solo quello dell’aria.
La Commissione Europea con il piano d’azione “Inquinamento zero” ha come ambizione quella di ridurre del 30% (rispetto ai dati del 2017), entro il 2030, il numero di persone esposte giornalmente a livelli di rumore oltre la soglia di 45-55 dB, obiettivo che già si prospetta difficilmente raggiungibile con le attuali normative.
Teniamoli d’occhio! Anzi, d’orecchio.
- La newsletter continua dopo la bibliografia -
Bibliografia
Environmental Noise Guidelines for the European Region (WHO 2018)
Environmental Noise in Europe (EEA Report 2020)
Münzel T, et al. Too Loud to Handle? Transportation Noise and Cardiovascular Disease. Can J Cardiol. (2023)
Interessanti da morire
👉🏻 3 COSE CHE HO VISTO, LETTO, FATTO, ASCOLTATO
⚰ UN CIMITERO. Visto che ho nominato Barcellona non posso che consigliarvi di visitare il Cimitero di Montjuic, arroccato sul colle omonimo. Tutto in salita, molto in salita, ma questa verticalità è anche quello che lo rende particolarmente suggestivo. La parte antica è ricca di tombe di famiglia mastodontiche, tante in stile gotico, ma anche la parte più recente non manca di peculiarità. Per esempio, avete mai visto dei loculi a forma pentagonale?









📺 UN LIBRO. Anche se non c’entra direttamente con la morte, voglio consigliarvelo perché ha a che fare con il tema dell’approfondimento di oggi. Rumore è un memoir-saggio divulgativo nel quale Bella Bathurst, racconta la sua esperienza con la sordità iniziata all’età di 27 anni, analizzando come funzionano l'udito e gli apparecchi acustici, l'importanza che questo senso ha nella vita di tutti i giorni e nella vita lavorativa, che cosa significa perdere l'udito dal punto di vista medico e la differenza tra sordità congenita e acquisita in età adulta, e infine le prospettive terapeutiche che un soggetto con ipoacusia può avere al giorno d'oggi.
🤳🏻 UN ARTISTA. Ion Barladeanu è stato un artista rumeno che con i suoi collage ha criticato duramente i totalitarismi (in particolare la dittatura di Ceausescu), la prepotenza e le disuguaglianze. Vissuto in povertà estrema, nel primo periodo della sua produzione artistica per guadagnarsi da vivere scavava tombe. Per questo le sue opere più datate sono ricche di immagini di morte.
Che mi prenda un colpo
👉🏻 ARTICOLI (e altri contenuti) DELLA SETTIMANA SU VITA, MORTE, MEDICINA E D’INTORNI
In UK hanno fatto un passo avanti verso la legge sulla morte assistita.
Se non saremo bravi a invertire la rotta nei prossimi anni, entro il 2050 la prima causa di morte in Europa diventeranno le infezioni da microrganismi resistenti agli antibiotici.
C’è un’app che utilizza l’intelligenza artificiale per predire la vostra data di morte in base alle risposte che fornite sul vostro stato di salute: si chiama Death Clock. Idea estrema ma carina per la prevenzione. Consiglio: valutate attentamente se vale la pena regalare i vostri dati così.
A Edimburgo si può fare colazione in un cimitero. Altroché colazione da Tiffany. [Segnalato da Sara]
Oltre all’inquinamento acustico anche la sedentarietà è un’arci-nemica del cuore. Qui una satirica visione del futuro di chi sta seduto tutto il giorno senza mai fare due passi [Segnalata da Miria]
Morire dal ridere
PER CONCLUDERE L’APPUNTAMENTO CON UNA RISATA
Ti è piaciuto questo Appuntamento con la morte?
Se vuoi farmi sapere cosa ne pensi o se hai domande, suggerimenti sui temi da trattare, consigli per le rubriche e/o commenti di ogni tipo puoi contattarmi su Instagram, Threads, TikTok o rispondere direttamente a questa e-mail.
I link ai libri di questa newsletter sono affiliati ad Amazon. Se compri su Amazon passando dai questi link puoi sostenere il mio lavoro con una piccola percentuale del tuo acquisto senza costi aggiuntivi.
Al calendario dell'avvento in obitorio sono morto!
Io per questo motivo mi sono trasferita da Milano a Venezia, proprio perché qui non c'è il traffico su strada, maledetto. Certo, è una possibilità che non tutti hanno, ma per dire che per me era diventato ingestibile il rumore costante, e ora vivo le automobili e simili come degli alieni che ci hanno invaso. Spoiler: a Venezia non ci sono riuscite <3