Benvenut💀 al tuo Appuntamento con la morte, la newsletter che parla di morte dal punto di vista scientifico.
Durante l’ultimo Appuntamento vi ho raccontato che è possibile avere più di 206 ossa, mentre questo #giovedead vi parlo della morte “naturale” di un regista recentemente deceduto: David Lynch.
Buona lettura,
Sofia @lamedicinageniale
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La “morte naturale” non fa notizia
Quando è stata annunciata la morte di David Lynch, il mondo si è inceppato per qualche ora sulla notizia. Le pagine culturali non parlavano d’altro e sui social ha condiviso un post su quanto sia figa Twin Peaks pure zia Peppina che solitamente usa Facebook solo per mandare via il buongiornissimo. Per giorni poi si è parlato di quanto ci mancherà la sua genialità e di come non esisterà mai più un artista della pellicola visionario come lui. E poi i cinemini d’essai si sono affrettati a mettere in piedi cineforum che nei prossimi mesi proietteranno tutta la filmografia dell’iconico regista.
Una cosa, però, è passata quasi inosservata: la causa della sua morte. Se fosse morto di overdose, di una malattia rarissima o se fosse stato ucciso da un suo fan che voleva un’altra stagione di Twin Peaks sicuramente avrebbe fatto notizia anche la causa della sua morte. Ma dato che era affetto da enfisema polmonare, una condizione comune a milioni di persone in tutto il mondo, si è scelto di parlare solo dei suoi successi artistici (e ai giornalisti è andata pure bene visto che ne ha avuti parecchi).
È quello che succede quando una morte è considerata “naturale”: non fa notizia. Eppure, nel mondo giornalistico ideale dovrebbero essere proprio le cause di morte più comuni a ricevere la maggiore attenzione, perché colpiscono milioni di persone e perché in un gran numero di casi possono essere prevenute evitando abitudini scorrette, se solo le persone fossero informate su quali sono queste abitudini.
La morte naturale è veramente naturale?
Nel nostro immaginario, la “morte naturale” è quella che avviene senza traumi, senza sorprese, come un passaggio inevitabile che non merita troppa attenzione. È una morte che arriva alla fine di una vita vissuta, spesso legata all'invecchiamento o a malattie croniche che spengono il corpo lentamente. Ma la morte naturale è il risultato di un lungo processo (anche quando sembra improvvisa) che in certi casi è possibile rallentare se non addirittura bloccare facendo prevenzione, controlli regolari e/o trattamenti specifici.
Inoltre, queste morti non sono sempre così naturali come si intende con questo termine. L’enfisema polmonare che affliggeva Lynch, per esempio, è la tipica patologia del fumatore (o di chi aspira abitualmente sostanze tossiche) e colpisce molto più raramente le persone che non sono esposte cronicamente a sostanze dannose per il sistema respiratorio. Lui stesso aveva dichiarato di essere un incallito fumatore dall’età di 8 anni. Consideriamo questa cosa naturale?
Cos’è l’enfisema polmonare
L'enfisema polmonare è una malattia respiratoria cronica che colpisce i polmoni e rientra nel quadro della BPCO (BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva) che, secondo l’OMS, rappresenta la terza causa di morte al mondo. Chi soffre di enfisema sente il proprio respiro diventare sempre più corto e difficile, a causa della distruzione progressiva degli alveoli, quelle minuscole sacche d'aria nei polmoni dove avviene lo scambio di ossigeno e anidride carbonica.
Immaginatevi i polmoni come una spugna: ogni bucherello è un alveolo al quale arriva l’aria dall’esterno ricca di ossigeno, dove viene scambiato con l’anidride carbonica presente nel sangue, la sostanza di scarto del nostro corpo che deve essere eliminata con l’espirazione.
Quando insieme all’aria pulita arrivano all’alveolo anche sostanze dannose, come il catrame presente nel fumo di sigaretta, la parete dell’alveolo si infiamma. L’infiammazione causa la lenta distruzione della struttura alveolare e gli alveoli in pratica si uniscono tra loro creando dei grandi spazi pieni d’aria. Come se metteste un dito in uno dei buchi della spugna, distruggendo la struttura interna e creando un buco molto più grande.
Sembra quasi una cosa positiva, no? Tuttavia, questo processo causa una riduzione della superficie alveolare totale, che comporta una riduzione degli scambi tra gas: arriva meno ossigeno al corpo e viene eliminata meno anidride carbonica.
Come tipico per le malattie croniche, i sintomi appaiono molto lentamente, quasi impercettibilmente all’inizio (si stima che i primi sintomi non si manifestino finché non è compromesso almeno un terzo del polmone). Con il passare del tempo, se l’esposizione al fumo non viene sospesa, la progressione diventa inevitabile fino a portare alla morte. Smettendo di fumare, invece, è possibile bloccare la progressione ma il danno già presente nei polmoni non è reversibile.
Come dicevo, la causa più comune è il fumo di sigaretta. Anni di esposizione a inquinamento e sostanze chimiche irritanti possono contribuire, ma il fumo resta il principale colpevole. Si stima che decine di milioni di persone nel mondo convivano con questa malattia e ne muoiono circa 3,5 milioni ogni anno.
Come appaiono i polmoni all’autopsia e qual è la causa ultima di morte
I pazienti affetti da enfisema spesso vivono con una costante sensazione di “fame d'aria”, un'incapacità cronica di respirare a pieni polmoni. Col tempo, il cuore e altri organi vitali subiscono danni dovuti alla carenza cronica di ossigeno, fino a che il corpo non può più sostenersi.
Trattandosi di una patologia che progredisce lentamente, non causa quasi mai una morte improvvisa e inspiegabile, quindi difficilmente si dispone un’autopsia sulla persona morta con BPCO.
Tuttavia, quando viene eseguita un'autopsia per altre cause o per fini di ricerca, i polmoni appaiono così: ingranditi e iperinsufflati, ovvero gonfi d’aria. La distruzione degli alveoli dà ai polmoni proprio un aspetto spugnoso, segnato da “bolle” d’aria intrappolata.
Dato che la carenza di ossigeno affligge via via tutti gli organi, le cause ultime che portano alla morte una persona con un enfisema polmonare sono diverse. Le più frequenti sono l’infarto cardiaco, l’insufficienza respiratoria, l’insufficienza cardiaca destra e il collasso polmonare che segue a un pneumotorace.
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Bibliografia
Harrison. Principi di Medicina Interna. Casa editrice ambrosiana. 20a Edizione. Capitolo: Broncopneumopatia cronica ostruttiva.
Robbins&Cotran. Pathologic Basis of Disease. Elsevier. 10a Edizione. Capitolo: Obstructive Lung Diseases
Interessanti da morire
👉🏻 3 COSE CHE HO VISTO, LETTO, FATTO, ASCOLTATO
🎧 UN PODCAST. Il 4 gennaio 2021 i coniugi Neumar scompaiono dalla loro casa di Bolzano. La figlia Madé, che vive in Germania, ha subito un brutto presentimento: sospetta che li abbia uccisi suo fratello Benno, che viveva con loro. Allertate le forze dell’ordine, non ci metteranno molto a capire che il racconto di Benno ha molte lacune che vengono prese in esame nel podcast Benno. Ascolto di rado podcast true crime ma sono stata incuriosita da questa storia molto recente della quale non avevo mai sentito parlare, forse perché in quel periodo i media erano colonizzati da notizie su Covid? Voi ricordate il caso?
📚 UN LIBRO. Ve lo dico già: Scritto nelle ossa di Sue Black diventerà un altro chiodo fisso della mia #BibliotecaMedica (la rubrica che tengo su Instagram dedicata ai libri a tema medico). Purtroppo la casa editrice non ci ha puntato molto ma lo farò io, perché la merita. Sue Black è una delle antropologhe forensi più stimate al mondo e in questo libro alterna con equilibrio nozioni teoriche sullo scheletro umano (evoluzione, embriologia, fisiologia, patologia) alle esperienze personali da antropologa forense e non, nozioni teoriche di scienze forense ai racconti di casi realmente accaduti, seguiti da lei. Tutto condito da un pizzico di ironia. Un libro all’apparenza breve (circa 300 pagine) ma così denso che è impossibile non uscirne arricchiti, anche sul piano umano.
🎸UN CONCERTO. Se vi intrippare con la cronaca nera italiana e le vostre orecchie possono sopportare un po’ di sano noise non potete perdervi il live show di Bologna violenta dedicato al caso della Uno bianca. Non sono mai stata così concentrata a un concerto!
Che mi prenda un colpo
👉🏻 ARTICOLI (e altri contenuti) DELLA SETTIMANA SU VITA, MORTE, MEDICINA E D’INTORNI
Assistereste a un’esecuzione dal vivo? E se invece poteste guardarla comodamente in video dal vostro divano, nel totale anonimato? Una bella riflessione di Miria in arte @scheletri.nell’armadio
A Milano si possono seppellire le ceneri degli animali domestici nelle tombe dei proprietari
L’inquinamento da piombo potrebbe aver causato un calo del quoziente intellettivo nell’Impero romano
[In inglese] Gli animali pensano alla morte?
[In inglese] I Paesi bassi hanno esteso la possibilità di eutanasia anche a chi soffre di gravi disturbi psichiatrici ma la decisione è dibattuta.
Morire dal ridere
PER CONCLUDERE L’APPUNTAMENTO CON UNA RISATA
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Però è un peccato che non abbiano parlato anche della causa dell morte .. poteva essere un momento per fare un po’ di prevenzione. Anche se quest’uomo praticamente ha fumato per 75 anni
Girano voci (su Instagram, vedi tu) che le donne non fumatrici siano più soggette al cancro ai polmoni degli uomini non fumatori. Tra i sospettati ci sono gli olii di cucina e le candele profumare. La trovo una cosa verosimilmente perché le candele profumate mi danno fastidio, ma ha senso?