#29 - Feega siamo stati i primi anche a bruciare i morti
Sulla storia della cremazione moderna
Benvenut💀 al tuo Appuntamento con la morte, la newsletter che parla di morte dal punto di vista scientifico.
Durante l’ultimo Appuntamento vi ho portati nel futuro raccontandovi cos’è e come funziona la cremazione green mentre questa settimana vi riporto nel passato, alla creazione dei primi forni crematori.
⚠ Annuncio che d’ora in poi la newsletter arriverà a #giovedead alterni. Nonostante scrivere Appuntamento con la morte sia una delle cose che mi appassiona e soddisfa di più, in questo periodo il lavoro di ricerca e scrittura totalmente gratuito che mi richiede non è più sostenibile. Ringrazio comunque le persone che sporadicamente mi offrono un cappuccino virtuale o hanno sottoscritto un abbonamento a pagamento alla newsletter: mi avete permesso di acquistare un microfono per registrare un podcast che parlerà di… morti, non temete. Se vi fa piacere continuare a sostenere il mio lavoro potete sempre offrirmi un cappuccino virtuale con 2 cucchiaini di zucchero (scusate ma il caffè non mi piace), regalarmi un libro dalla wishlist (che poi uso come fonte per la newsletter) o abbonarvi alla newsletter (anche solo per pochi mesi, non serve fare un mutuo a 30 anni).
Momento di pessima autopromozione finito!
Buona lettura,
Sofia @lamedicinageniale
Feega siamo stati i primi anche a bruciare i morti
Se nello scorso Appuntamento vi ho portato a fare un salto nel futuro sostenibile del settore funebre questa volta vi riporto indietro, alle origini della cremazione moderna. Vi sorprenderà ma, a differenza di quanto succede ora con le ritrosie nei confronti dei metodi di sepoltura alternativi e sostenibili, nell’Ottocento l’Italia era all’avanguardia nel bruciare i morti. Fu la nazione trainante nello sviluppo della pratica della cremazione e dei forni crematori.
È infatti nell’Italia del 1876 che avviene la prima cremazione moderna all’interno del primo forno crematorio moderno progettato da due scienziati italiani (a questo punto direi anche a loro… moderni) e costruito in uno dei più bei cimiteri italiani: il Cimitero Monumentale di Milano. Una città moderna!
La prima persona cremata della storia moderna
La persona che verrà ricordata in eterno come “il primo corpo umano cremato nel primo forno crematorio del mondo occidentale moderno” fu anche quella che sganciò parecchi soldi per la sua costruzione. Il Tempio crematorio del Monumentale di Milano è infatti, come si direbbe ai giorni nostri, #sponsoredby Alberto Keller, un ricco industriale tessile milanese che negli anni 70 dell’Ottocento decise di investire nel suo futuro da cadavere. Keller aderiva alle idee del movimento cremazionista che vedeva nella cremazione un metodo di sepoltura laico e pratico, non solo per la riduzione dello spazio cimiteriale necessario alla sepoltura, dato che in quel periodo i cimiteri erano spesso sovraffollati, ma anche per questioni igieniche e di salute pubblica. I destinatari dei finanziamenti di Keller furono il Comune di Milano, per la costruzione del forno, e alcuni scienziati della zona che stavano facendo esperimenti sulla combustione dei resti organici per sviluppare la ricetta della cremazione perfetta. Purtroppo, Alberto Keller non riuscì a vedere la conclusione dei lavori del suo forno crematorio perché morì nel 1874 trovando comune e scienziati impreparati. Visto che l’unica volontà del povero Alberto era quella di essere cremato — e visto che aveva farcito il comune di soldi — fu trovata una soluzione per esaudire il suo desiderio: il corpo fu imbalsamato e sepolto temporaneamente nella cappella di famiglia, nella parte acattolica del cimitero, fino al 21 febbraio 1876 quando finalmente il forno entrò in funzione.
I due scienziati… moderni
Il forno che spazzò via il corpo di Keller in 90 minuti non era quello progettato da Paolo Gorini, lo scienziato noto come “l’inventore del crematorio moderno”. Gorini, infatti, in quel periodo aveva le mani in pasta su diversi progetti medico-scientifici e non riuscì a perfezionare la sua tecnica in tempo. Il comune però aveva fretta. Feega a Milano le cose dovevano essere pronte prima di subito anche nell’Ottocento. Si optò quindi per la fornace a gas illuminante progettata dall’ingegnere Celeste Clericetti e dal professore di chimica Giovanni Polli. In pratica era un forno rudimentale composto da un semplice altare in pietra, su cui veniva posto il cadavere, dotato di 285 beccucci dai quali uscivano le fiamme alimentate dal gas utilizzato comunemente nell’illuminazione pubblica dell’epoca, derivato dalla distillazione del carbone. Già dalla descrizione potete capire da soli che questa tecnica non fosse molto affidabile e soprattutto dispendiosa, tecnicamente complessa e inquinante.
L’inventore del crematorio moderno
Dopo aver assistito alla solenne cerimonia di cremazione del corpo di Alberto Keller, Gorini decise di velocizzare le sue ricerche. Lavorò a un modello di forno crematorio molto più semplice ed efficiente, nel quale il corpo veniva spinto all’interno del forno per mezzo di una sorta di barella che scorreva su un binario. Una volta azionato, il cadavere veniva completamente avvolto dalle fiamme prodotte grazie alle fornaci poste sotto il forno, alimentate totalmente a legna, e incenerito efficacemente in breve tempo. Il fumo veniva sospinto in una canna fumaria nella quale una seconda fornace bruciava i residui svolazzanti. Non aveva parti meccaniche o bombole di gas e poteva essere quindi costruito in breve tempo senza particolari difficoltà tecniche.
Il modello di forno così progettato da Gorini fu chiamato Crematorio Lodigiano, in onore della città di adozione dello scienziato, e fu costruito per la prima volta proprio a Lodi, nel cimitero della frazione di Riolo. Taac! Chissà come si saranno sentiti i milanesi a essere superati dalla frazione di una città di provincia.
Il crematorio lodigiano si dimostrò in breve tempo così semplice da costruire, facile da riparare, efficiente nella sua funzione, economico e corrispondente alle esigenze sanitarie che Milano decise di sostituirlo al suo Tempio crematorio a gas già nel 1878 (è poi rimasto in funzione fino al 1992) e altre città italiane ed europee decisero di addottoralo nei decenni successivi.
A differenza di Keller, Gorini riuscì a vedere l’inizio della rivoluzione alla quale aveva contribuito e ne usufruì egli stesso il 4 febbraio del 1881 quando venne cremato proprio nel suo Crematorio Lodigiano a Riolo.
Il padre della cremazione moderna
Il modello di forno sviluppato da Gorini si basava sugli esperimenti di un altro scienziato italiano che avete già sentito nominare in una delle prime newsletter: Lodovico Brunetti. Brunetti è stato Professore di Anatomia patologica all’Università di Padova dal 1855, ha creato il Museo Morgagni e ha inventato una tecnica di preservazione dei tessuti umani chiamata tannizzazione. Come molti dei medici dell’epoca però si dilettava anche in tantissimi altri campi: dall’oculistica alla ginecologia fino alla cremazione.
Fu il primo a compiere esperimenti di combustione sul corpo umano intero basandosi sui metodi di cremazione antichi e presentò il suo modello di fornace a riverbero all’Esposizione universale di Vienna nel 1873 dove ha ricevuto una menzione d’onore.
Lo scopo degli esperimenti di Brunetti era quello di trovare il metodo giusto per incenerire l’intero corpo senza dimenticare gli aspetti rituali cristiani, questione importante per avvicinare alla pratica anche le persone religiose che altrimenti non avrebbero mai scelto una sepoltura alternativa a quella suggerita dal credo religioso.
Ma come realizzò gli esperimenti con i corpi umani, a quali risultati portarono e dove si tennero? Ve lo racconto nella prossima newsletter. Non nella moderna Mileeno comunque!
- La newsletter continua dopo la bibliografia -
Bibliografia
Articoli
Porro A, et al. Modernity in medicine and hygiene at the end of the 19th century: the example of cremation. Journal of public health research (2012)
Magno G, et al. Lodovico Brunetti, theUnknown Father of Modern Crematorium. OMEGA—Journal of Death and Dying (2021)
Kosuch Caroline. The rediscovery of cremation in Italy and Germany. The Freethinker (2022)
Libri
Cemetery Safari Italia - Grand Tour dei cimiteri monumentali italiani. Claudia Vanucci (2023)
Fumo negli occhi e altre avventure dal crematorio. Caitlin Doughty. Carbonio editore (2018).
Interessanti da morire
👉🏻 3 COSE CHE HO VISTO, LETTO, FATTO, ASCOLTATO QUESTA SETTIMANA
📺 UN FILM. Ero forse rimasta l’unica al mondo a non aver ancora visto Povere creature? Finalmente l’ho fatto e ho adorato praticamente tutto: fotografia, scenografia, costumi, interpretazione, la storia del trapianto di cervello. Mi ha però lasciata leggermente insoddisfatta… forse averlo sentito descrivere come un moderno Frankestein (il mio libro preferito in assoluto) mi aveva creato aspettative troppo alte. Comunque se anche voi siete fuori dal mondo come me guardatelo che è gioiellino!
⚰ UN EVENTO. Dal 24 maggio al 2 giugno si tiene la Week of Discovering European Cemeteries 2024 dedicata al tema della sostenibilità ambientale e della lotta al cambiamento climatico. Una settimana alla scoperta dei cimiteri più belli d’Europa grazie anche agli eventi organizzati nei nostri meravigliosi monumentali: Bologna, Staglieno, Milano e molti altri. Qui trovate i programmi in italiano.
📚 UN LIBRO. Chiedo a mia mamma di ritirare per me un libro prenotato in biblioteca. Dopo poco mi manda un messaggio allarmato: “Devo preoccuparmi?” Il libro era: Come uccidere la tua famiglia di Bella Mackie. Ma non preoccupatevi genitori non è un manuale di self-help per serial killer! Si tratta di un thriller atipico condito da una buona dose di dark humor. Fin dalle prime pagine sappiamo che Grace, la protagonista, è in carcere perché ha ucciso tutta la sua famiglia. Perché l’ha fatto? Posso solo dire che il livello di vendicatività di questa ragazza potrebbe fa impallidire Beatrix Kiddo.
Che mi prenda un colpo
👉🏻 ARTICOLI (e altri contenuti) DELLA SETTIMANA SU VITA, MORTE E D’INTORNI
Ne ho parlato parecchie volte nella newsletter e su @lamedicinageniale ma vale sempre la pena ripeterlo: in Italia si può redigere il testamento biologico (DAT) per prendere in anticipo decisioni sul fine vita e sul post mortem.
In una newsletter dell’anno scorso vi consigliavo Fantasma, il podcast sul caso dell’Unabomber italiano, nel quale si raccontava anche la riapertura dell’indagine. Ora sembra ci siano degli sviluppi. [Suggerito da Verena]
Eventi come Il Rumore del lutto possono aggiungere tasselli di consapevolezza per cambiare mentalità sulla morte.
Tutte le sostanza chimiche sia naturali che sintetiche possono diventare pericolosi veleni, pure l’acqua. Quello che ci salva o ci uccide è la dose. [Scritto da me]
Per restare in tema, nel Regno Unito c’è un orto botanico che raggruppa tutte le piante più tossiche per l’uomo. [Suggerito da _thespace_in_between_]
Morire dal ridere
PER CONCLUDERE L’APPUNTAMENTO CON UNA RISATA
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